Dipendenza da droga, alcool e fumo

Dipendenze da droghe,
alcool e fumo

Dipendenza da droghe, alcool e fumo

Il disturbo da sostanze è una condizione psicofisica complessa, che si presenta quando un individuo abusa di una o più sostanze che portano ad una serie di sintomi cognitivi, comportamentali e fisiologici (DSM-5).

Questo disturbo comprende le seguenti classi di sostanze:

  • alcol
  • caffeina
  • cannabis
  • allucinogeni
  • inalanti
  • oppiacei
  • sedativi (ipnotici e ansiolitici)
  • stimolanti (anfetaminosimili, cocaina,ecc..)
  • tabacco
  • altre sostanze.

Tutte queste sostanze hanno in comune il fatto di essere psicoattive, agiscono cioè sul sistema cerebrale a livello neurotrasmettitoriale fornendo una varietà di sensazioni fisiche e psichiche; nel contempo attivano il sistema di ricompensa, legato a sua volta alla dopamina, coinvolto nel rafforzamento dei comportamenti e nella produzione dei ricordi.

Il disturbo si può dividere in due categorie:

  • disturbo da uso di sostanze di sostanze e disturbi indotti da sostanze (intossicazione e astinenza)
  • altri disturbi mentali indotti da sostanze (es. psicosi).    

Una caratteristica importante di questo disturbo è il cambiamento sottostante nei circuiti cerebrali che può persistere anche dopo la disintossicazione, in particolare n individui con disturbo più grave. Gli effetti comportamentali di questo cambiamento sono le ripetute ricadute ed un intenso craving: desiderio persistente ed inarrestabile di una determinata sostanza e dei suoi effetti.

Il disturbo da uso di sostanze viene definito dipendenza in quanto tutte le sostanze possono portare a dipendenza fisica, psicologica o quasi sempre ad entrambe.

La dipendenza fisica è collegata alla necessità di assumere nuovamente la sostanza per evitare le sensazioni fisiche spiacevoli avvertite in assenza di assunzione di esse.

La dipendenza psicologica, invece, viene definita come il bisogno incontrollabile di utilizzare la sostanza per modificare il proprio umore e creare sentimenti positivi di gioia, euforia o aumentare la propria autostima.


I sintomi più frequenti da uso di sostanze

L’ultima edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM- 5) ha aggiornato i criteri fino  quel momento utilizzati per diagnosticare un disturbo da abuso di sostanze. Secondo il DSM 5, un disturbo da uso di sostanze rappresenta “un pattern problematico di uso della sostanza che porta a disagio o compromissione clinicamente significativi”. Per poter formulare una diagnosi di un disturbo dovuto ad abuso di una sostanza, devono essere presenti almeno 2 dei seguenti 11 sintomi, manifestandosi in un arco di tempo di 12 mesi:

  • Consumo della sostanza in quantità maggiori di quelle pianificate
  • Desiderio di interrompere l’assunzione o tentativi fallimentari di controllare l’utilizzo
  • Grande quantità di tempo impiegata nell’assunzione della sostanza o in azioni finalizzata ad ottenerla
  • Fallimento nell’adempiere al proprio ruolo a casa, sul lavoro o a scuola a causa della sostanza
  • “Craving”, o desiderio o impulso incontrollabile di procurarsi la sostanza
  • Mancata interruzione dell’abuso della sostanza, nonostante i problemi di salute che ne derivano
  • Mancata interruzione dell’uso della sostanza, nonostante i suoi effetti negativi sulle relazioni interpersonali
  • Utilizzo ripetuto della sostanze in circostanze pericolose
  • Abbandono o riduzione delle attività quotidiane dovuti alle sostanza di abuso
  • Sviluppo della tolleranza alla sostanza, definita nelle seguenti modalità:
  • Bisogno di utilizzare quantità crescenti della sostanza per ottenere l’effetto desiderato
  • Diminuzione del tempo dell’effetto della sostanza
  • Sintomi di astinenza al cessare dell’assunzione, tipicamente: Ansia, Irritabilità, Nausea/Vomito, Tremori, Spossatezza

Le cause della dipendenza

Le cause della dipendenza non sono univoche e, come per molti altri disturbi psicologici, possono essere analizzate solo prendendo in considerazione diversi fattori rischio, che possono contribuire all’instaurarsi di una dipendenza.

Generalmente, i fattori che aumentano il rischio di dipendenza si suddividono in fattori biologici, ambientali e di sviluppo (relativo a fasi particolari e/o critiche di una persona).tra i fattori che, hanno una elevata probabilità di influenzare la probabilità di sviluppare una dipendenza ci sono:

  • Compresenza disturbi mentali. Le persone che hanno già ricevuto una diagnosi di disturbo mentale, come depressione o disturbo da stress post traumatico, hanno una maggiore probabilità di diventare dipendenti da una sostanza, utilizzata come modalità per gestire le emozioni dolorose come ansia, depressione e solitudine.
  • Storia famigliare di dipendenze. L’abuso di sostanze si verifica più comunemente in individui provenienti da alcune famiglie, a causa di una probabile predisposizione genetica e, allo stesso tempo, di un’influenza ambientale (la sostanza rientra a far parte della quotidianità).
  • Utilizzo precoce. Minore è l’età del primo utilizzo, più aumenta la possibilità che, nel nostro cervello ancora in via di sviluppo, si arrivi ad abusare della sostanza.
  • Pressioni da parte dei coetanei. Per le persone più giovani, in particolare, l’influenza del gruppo dei pari può esercitare una forte spinta nell’utilizzo e nell’abuso di droghe. La voglia e la necessità di provare, sperimentare cose nuove, emozioni e sensazioni forti.
  • Mancanza di sostegno familiare. Sia una situazione familiare di difficoltà ‘emotiva’, sia una mancanza di controllo, o controllo troppo eccessivo da parte dei genitori può aumentare il rischio che si instauri una dipendenza.
  • Tipologia di sostanza. Alcuni tipi di droghe, come antidolorifici o cocaina, producono un rapido sviluppo della dipendenza, così come la modalità di assunzione può influenzare il decorso.

Il trattamento delle dipendenze

Trattare una dipendenza significa aiutare l’individuo a interrompere l’assunzione della sostanza, evitando che si verifichino ricadute, e a recuperare il proprio ruolo in famiglia, sul lavoro o nella società. Esistono diversi approcci evidence base per il trattamento delle dipendenze, raggruppabili nei vari orientamenti psicoterapici e nei trattamenti farmacologici.

La terapia farmacologica viene usata, prevalentemente, per gestire i sintomi dell’esistenza e prevenire le ricadute. In primo luogo, quindi, i farmaci aiutano a eliminare i sintomi dolorosi che si manifestano durante la disassuefazione e a evitare che si ricominci ad assumere la sostanza: questo non costituisce, in sè, il trattamento, ma rappresenta un primo passo indispensabile per il cambiamento. E’ fondamentale riportare il fisico al suo equilibrio senza la sostanza.

I disturbi psicologici potrebbero, anzi, rivestono un ruolo preponderante nel mantenimento della dipendenza: il loro trattamento è un ulteriore obiettivo che facilita la disassuefazione.

Tra le psicoterapie utilizzate per il trattamento della dipendenza da sostanze, in particolare la Terapia-Cognitiva- Comportamentale (CBT), l’Approccio Motivazionale e la Terapia Dialettico-Comportamentale (DBT) si sono dimostrate le tre tra le più efficaci nel raggiungimento dei risultati e nella prevenzione delle ricadute.

Negli ultimi anni le diverse ricerche nel campo del trattamento della dipendenza hanno messo in evidenza come esperienze traumatiche e stress possono indurre importanti cambiamenti nelle reti neuronali; e mostrano che a seguito dell’esposizione a esperienze traumatiche la persona può incorrere nel rischio di abuso di sostanze. I trattamenti standard alla dipendenza, purtroppo non prevedono la contemporanea presa in carico delle componenti psicotraumatologica e della dipendenza.

L’ EMDR favorisce un progressivo equilibrio neurofisiologico e ad una risoluzione del trauma, deve essere accuratamente integrato nei trattamenti della dipendenza. Si sta sempre di più affiancando alle terapia standard anche il lavoro con l’ EMDR.

Possiamo riassumere che il trattamento del disturbo da uso di sostanze è impegnativo e comprende diversi elementi e passaggi obbligatori:

  • Disintossicazione acuta.
  • Prevenzione e gestione dell’astinenza.
  • Cessazione (o raramente, riduzione) dell’uso.
  • Mantenimento dell’astinenza.

Dal trattamento fisico per riprendere una sorta di equilibrio e stabilità; al lavoro cognitivo (trattamento delle emozioni, dei traumi,…).

Richiede il lavoro di più persone e l’appoggio, sicuramente e soprattutto ad un servizio per il monitoraggio e l’assunzione della terapia sostitutiva.

Per aiutare una persona cara affetta da tossicodipendenza è fondamentale rivolgersi in primis ad un centro specializzato che lo introduce nel percorso di riabilitazione e lo aiuta e lo affianca nel primo passo: la disintossicazione.


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