Donna al lavoro con attacchi di panico
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Attacchi di panico

Come vengono definiti gli attacchi di panico?

Il DSM definisce gli attacchi di panico come comparsa improvvisa di paura o disagio intensi, che raggiungono il picco in pochi minuti”. 

Ma come facciamo a riconoscere  l’arrivo di un attacco di panico?

L’attacco di panico è una condizione che si caratterizza per un incremento di ansia in un lasso di tempo molto breve. 

Lo riconosciamo dal fatto che si manifesta come un vero e proprio fenomeno con un inizio e una fine precisa, i cui sintomi sono: respiro affannoso, battito cardiaco accelerato, sudorazione, tremore, paura. Questi sintomi si presentano come un effetto a cascata e sono accompagnati dalla paura di perdere il controllo, di morire o impazzire. 

Vengono descritti da chi li sperimenta il più delle volte, come esperienze terribili, improvvise ed annichilenti. Provano il paziente anche a livello fisico debilitandolo a 360 gradi. 

I sintomi fisici che si presentano in un attacco di panico devono essere almeno quattro, tra quelli compresi di seguito.
Vediamo quali possono essere i 13 sintomi di un attacco di panico.

  • palpitazioni e tachicardia;
  • sudorazione;
  • tremori fino a grandi scosse;
  • dispnea, sensazione di soffocamento;
  • sensazione di asfissia;
  • dolore al petto;
  • nausea;
  • sensazione di instabilità e sbandamento;
  • derealizzazione, cioè quando la realtà esterna appare strana ed irreale;
  • depersonalizzazione: avere la sensazione di essere staccati dal proprio corpo;
  • paura di perdere il controllo, impazzire o morire;
  • parestesie, ad esempio avvertire torpore o formicolii;
  • brividi o vampate di calore.

Oltre a questi sintomi, possono essere presenti acufeni, fitte di dolore muscolare, distorsioni visive come gli scotomi (macchie nere, colorate o scintillanti che compaiono nel campo visivo).
I sintomi di un attacco di panico possono presentarsi senza motivo apparente, come “fulmini a ciel sereno”, oppure essere legati a specifiche situazioni o luoghi.

La durata di un attacco di panico non supera solitamente i 20-30 minuti.

Per chi vive l’attacco di panico in prima persona il tempo appare molto più esteso rispetto a chi lo circonda. 
Tuttavia, si registrano casi in cui possono entrare in gioco fattori esterni che influenzano la durata dell’attacco di panico, ostacolandone la risoluzione spontanea .

L’ attacco di panico prolungato si presenta quando i sintomi sono mantenuti da:

  • eccessiva preoccupazione di familiari o persone che circondano chi ha l’attacco di panico;
  • ricerca spasmodica di un intervento medico, non immediatamente disponibile;
  • comportamenti inappropriati nel tentativo di aiutare la persona con crisi di panico.

Altri ancora presentano sintomi dell’attacco di panico che interessano l’apparato respiratorio, con la sensazione di “soffocare”.
Altri hanno per lo più sintomi di panico pseudo-neurologici, come confusione mentale, sensazione di vertigine e svenimento, tremori e vista annebbiata. 

Ma come ci si sente dopo un attacco di panico?

Generalmente si avverte tanta sonnolenza, ci si sente scombussolati e privi di energie, si ha l’esigenza di riposare e “disconnettersi” dal mondo.

Post attacco di panico è possibile sperimentare una tensione costante, legata alla forte preoccupazione che il panico si ripresenti. Attraverso il processo di razionalizzazione, può capitare che dopo i primi attacchi di panico la persona generalizzi l’esperienza ed eviti situazioni simili o potenzialmente ansiogene, percepite come scatenanti dell’attacco di panico. Questi comportamenti di evitamento costituiscono la strada maestra verso l’agorafobia

Cosa bisogna fare in un attacco di panico?

Vediamo insieme come aiutare una persona a gestire gli attacchi di panico:

  • mantieni la calma: le emozioni possono essere contagiose. Un atteggiamento calmo e rilassato trasmette il messaggio implicito che va tutto bene e che gestire l’attacco di panico è possibile.
  • aiutala a rallentare il respiro:
  • allontana le persone visibilmente in ansia: i pensieri catastrofici di chi vive una crisi di panico possono essere peggiorati dal vedere persone spaventate o in apprensione. 
  • aiutala a spostare la sua attenzione: tra i rimedi per gli attacchi di panico, è utile guidare l’attenzione della persona lontana dalle sensazioni fisiche che generano il panico. Cerca di distrarla con piccole richieste che siano congrue al contesto, ad esempio “Come va l’udito? Come senti le gambe? Va meglio?”

Come curare gli attacchi di panico

Come si curano gli attacchi di panico e a chi rivolgersi? 

In Europa, per la cura degli attacchi e del disturbo da panico si prendono come punto di riferimento le linee guida del NICE, secondo le quali gli interventi che hanno dato prova di efficacia mantenendo nel tempo i risultati sono, in ordine decrescente, la terapia psicologica, l’intervento farmacologico e l’auto-aiuto. Nei casi di attacchi di panico più gravi può essere indicata una terapia sequenziale, che prevede un iniziale trattamento con i farmaci, da sospendere gradualmente con l’inizio della psicoterapia.

La psicoterapia

Il trattamento d’elezione di psicoterapia per gli attacchi di panico è la terapia cognitivo-comportamentale (CBT). Questo tipo di percorso psicoterapeutico deve essere accompagnato da un professionista esperto, uno psicologo o uno psicoterapeuta. 

In quanto psicologa, posso lavorare con il paziente per riconoscere le situazioni di insorgenza o le dinamiche precedenti, utilizzando tecniche per recuperare il controllo della propria mente e del proprio corpo. Tra le principali tecniche usate nella terapia degli attacchi di panico ricordiamo:

  • l’esposizione enterocettiva;
  • la ristrutturazione cognitiva;
  • la respirazione diaframmatica;
  • l’esposizione in vivo alle situazioni in cui si manifesta il panico.

Epidemiologia degli attacchi di panico

Questo disturbo è abbastanza diffuso e arriva a colpire fino all’11% della popolazione in un anno. L’attacco di panico solitamente esordisce nella tarda adolescenza o nella prima età adulta, e nelle donne ha un’incidenza doppia rispetto agli uomini.

Correlazione con il coronavirus‍

Dalla valutazione degli effetti della pandemia da COVID- 19 sulla salute e sul benessere mentale della popolazione italiana e mondiale, si sono ottenuti numerosi risultati. Per quanto concerne il Disturbo di panico:

  • il 21% degli intervistati ha riportato sintomi ansiosi clinicamente significativi ed interferenti nelle attività quotidiane;
  • l’incidenza di coloro che hanno avuto un attacco di panico nel periodo recente, e per la prima volta, è del 10%.

Questi dati potrebbero portare a pensare che la situazione critica attuale e la diffusa ansia da covid possano aver portato con sé un impatto notevole sul benessere psicologico della popolazione.

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